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Archivi autore: Donghi Giuseppe
IL VUOTO DENTRO
Titolo – Il vuoto dentro – Autore – Donghi Giuseppe – Tecnica – Mista su tela –
Dimensioni cm. 50×80
Per la prima volta, voglio che sia una Cara Amica che è venuta a trovarmi alla mia Mostra Personale a descrivere questo mio dipinto.
La mia ispirazione nasce da un’altro messaggio che volevo comunicare al pubblico .. ma siccome alla base vi sono delle coincidenze tra le due emozioni che sono: il vuoto dentro e la paura .. ecco che allora trovo giusto pubblicare l’emozione dell’Amica ricevuta osservando il dipinto durante la Mostra. Ecco il testo di Mariagrazia Aiani
Caro Giuseppe volevo regalarti un pensiero che ho scritto dopo aver visto uno dei tuoi bellissimi dipinti…se pensi a oggi ricorderai quale.
E nei miei occhi leggerai
di cieli stellati,
infinite luci nel buio della notte.
Rivivrai il brivido
di temporali scoppiati improvvisamente,
con la grandine che, impetuosa,
percuote i tetti di legno e lamiera.
Poi l’improvviso silenzio,
al ritorno della luminosa luna,
il paesaggio bianco
che pare immerso nella neve.
Ricorderai di quando, bambina,
ti immergevi nel lago
e nuotavi, felice, al chiaror dell’alba.
Sentirai il richiamo del bosco
e pian piano tornerai da me,
amica di mille notti insonni,
ed io ti accoglierò tra le mie braccia
e ti stringerò e non avremo più paura.
Con infinita stima Mary
Testo – Mariagrazia Aiani
Dipinto – Donghi Giuseppe
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LA BAMBOLA
Autore – Donghi Giuseppe – Titolo – La Bambola – Dimensioni – cm 50X80 –
Supporto – Tela – Tecnica – Pittura ad Olio con base acrilica
Ciao, mi senti? Sei sicura di non avermi sentita? Girati per favore, guardami, sono ancora qui appesa al muro della tua camera. Quanti anni sono passati? Ti ricordi quando mi stringevi forte a te, mi accarezzavi, mi pettinavi i miei ricci capelli, mi cambiavi il vestito ed anche le mie scarpine, avevi chiesto alla tua nonna di farmene un paio rosa con i fiocchetti azzurri come il cielo … sai li indosso ancora. Girati per favore.
Mi parlavi, mi raccontavi la tua giornata, mi facevi le domande e ti davi le risposte, mi facevi giocare con altre bambole, le bambole delle tue amiche. Che bello. Ti ricordi?
Quando andavi a dormire , mi abbracciavi e serena ti addormentavi, poi al mattino quando ti alzavi mi mettevi seduta sul cuscino ed io ti aspettavo fino a che non ritornavi da scuola e mi portavi in giro nel passeggino comprato alla fiera d’Agosto. Che bello. Eri la mia Mamma.
Ti ho vista crescere, allegra, spensierata … un giorno ti ho vista piangere .. più di un giorno. Da allora io sto qui appesa al muro della tua camera.
Lo so che mi hai sentita. Sono sicura che stai pensando al nostro tempo passato insieme .. sai io mi ricordo di quando mi parlavi dei tuoi sogni, dei tuoi progetti.
Ti vedo mentre ti stai guardando allo specchio. Perché sei triste? Perché nei tuoi occhi vedo tanta malinconia? Perché sono lucidi? Guardami, sono la tua bambola. Perché non mi parli più? Lo so che mi senti, stringimi ancora. Raccontami. Staccami da questo muro. Perché non ti giri?
Opera e Testo di
Donghi Giuseppe
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MOSTRA PERSONALE DI PITTURA – Espone DONGHI GIUSEPPE
MOSTRA PERSONALE DI PITTURA – dal 21 al 29 SETTEMBRE 2019 – Presso Centro Espositivo CORTE SAN ROCCO Via Matteotti 39 CANTU’ CO – CON IL PATRICINIO DEL COMUNE DI CANTU’ – Le Foto sono di – Carlo Catanzaro – Pierangelo Trezzi – Laura Alberti – Francesca Donghi e Donghi Giuseppe
La Mostra Personale di un Artista deve essere l’occasione per far vedere a tutti la sua Arte
… ma non è solo questo perché se così fosse, sarebbe una muta e inutile esposizione di manufatti
Non sono un Arista che ama molto le mostre ma quelle che ho fatte ed oramai sono molte, ho sempre cercato di farle diventare un momento di incontro, di dialogo tra “addetti ai lavori”, semplici amanti dell’Arte, curiosi, critici e tutti coloro che semplicemente amano visitare le mostre d’Arte in genere… e fin qui diciamo che è tutto normale, ma io questa normalità ho sempre cercato di superarla perché l’Arte ha mille e più sfaccettature, comprende ogni attività ed espressione dell’intelletto umano, dalla Pittura, scultura, fotografia, musica, canto, teatro, cinema, poesia, scrittura, architettura .. insomma tutto quanto un uomo possa fare con il suo ingegno … e così anche in questa ultima mia Mostra Personale oltre ad aver incontrato tanti artisti, risposto ad ogni domanda anche di colui che nulla sa di arte ma è curioso, all’interno della Mostra ho inserito un evento curioso .. dipingere, realizzare un’opera d’Arte ascoltando e quindi ispirandomi alle note meravigliose della chitarra del Musicista (autore dei suoi brani) Sergio Arturo Calonego .. coinvolgendo il numeroso pubblico a seguire la melodia delle note e trasportati dal gesto delle mani che si muovono sulle corde di una chitarra a quelle di un pittore che mescolando colori ed a colpo sicuro stenderli su di una tela e dar vita ad un dipinto…. è stata una magnifica esperienza che voglio ripetere coinvolgendo gli allievi della mia Scuola di Pittura di Brenna CO.
La Mostra Personale a Cantù è stata un vero successo sotto ogni aspetto.
Grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato ad organizzarla. Grazie al numeroso pubblico.
Grazie a Mia Moglie Laura Alberti che vive con un artista da oltre 50 anni … e non è facile.
TUTTE LE FOTO
Donghi Giuseppe
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LEDA ?
Titolo – Leda?
Tecnica Fondo preparato con colle, stucchi plastici e sabbia finissima,
imprimitura ad acrilico e finito con colori ad olio.
Supporto Laminato plastico. Dimensioni CM. 100 x 55
“OPERA ESEGUITA NEL 2014 E MODIFICATA IN BUONA PARTE NEL 2019 SENZA STRAVOLGERE L’IMPIANTO DI BASE.” Donghi Giuseppe.
Leda, nella mitologia greca era Moglie di Tindaro, grande guerriero e Re di Sparta. La Leggenda, narra che Zeus, capo di tutti gli dei dell’Olimpo, il Dio del cielo e del tuono, si innamorò di Leda e per poterla raggiungere scese dal cielo, si trasformò in un candido cigno, e avvicinandosi a Lei che stava riposando sulle rive del fiume Eurota, la svegliò facendosi notare starnazzando d’ali, e con il suo lungo ed elegante collo incominciò ad accarezzarla amorosamente sui capelli, sul viso fino ad insinuarsi tra le sue braccia accoppiandosi.
Non è certo questo racconto mitologico che mi ha dato lo spunto per realizzare questo dipinto.
La donna nelle mie opere è un tema che mi sta a cuore da sempre.
Questa volta camminando in silenzio sui monti, ammiravo l’infinita bellezza della natura, quassù è sempre tutto molto più chiaro, sei libero da ogni legame con tutto ciò che accade laggiù, siamo soli, senti il cuore battere dentro te, il vento che ti accarezza, il sole è brillante, l’aria leggera, il cielo azzurro intenso, a tratti macchiato da nuvole bianchissime dalle mille forme mutanti.
Ti accorgi di quanta bellezza esiste intorno a noi .. tutta questa meraviglia ti avvolge e ti sconvolge e non puoi fare a meno di pensare all’irresponsabilità dell’uomo che senza nessun indugio, ogni giorno ne distrugge un pezzo …Come se il tutto fosse suo. Tutto questo mi porta a pensare alla storia umana su questo lembo di terra che naviga nell’infinito, alla grandezza dell’uomo, alle sue meravigliose scoperte ma … anche alle guerre per prevalere su altri esseri umani, guerre assurde per un credere religioso .. ah che guaio le religioni … ed intanto cammini, ti guardi attorno.
Poco prima di arrivare in cima, mia moglie Laura mi fa notare una cordata di tre donne che stavano salendo su di una parete rocciosa in maglietta e pantaloncini corti … ottima occasione per fermarci a riposare un po’ guardando quelle donne salire come ragni aggrappati alle rocce.
Ci sediamo su dei massi … Laura ad un tratto mi dice: “ora non è più come qualche anno fa, di donne che scalano oramai se ne incontrano tante, che pilotano aerei, che fanno tutto quanto fa l’uomo maschio, ed a volte anche con più passione e tenacia” … Vero risposi io .. guardandola seduta su quel masso.
Ecco, è in questo preciso momento che nasce il dipinto che illustra questo scritto. Leda?
Guardavo Laura seduta sul sasso, alle sue parole appena pronunciate a proposito delle donne.
La vidi seduta non più su di un masso, ma su di una casa, con il camino che fuma in un ambiente magico fatto di cielo cupo e di candida neve ovunque, lei nuda … come è nuda la natura davanti all’universo, nuda come la madre terra, come pietra al sole, limpida, come è limpido il mare più bello che va a toccare il cielo laggiù in fondo all’orizzonte, bella come tutto ciò che ci circonda quassù.
Ed il Cigno? (Incontrato poche ore prima in un piccolo laghetto a fondovalle.)
Ecco allora .. ritornarmi nella mente la leggenda mitologica di Leda concupita da Zeus trasformatosi in cigno.
E ripenso di nuovo all’uomo maschio, al mondo costruito da maschi e per i maschi, per le sue guerre, per le sue manie di grandezza, capace di costruire meraviglie ma anche di distruggerle … e non solo ciò che ha costruito.
Nei millenni ha distrutto, deturpato, stravolto, inquinato il pianeta come se fosse lui il padrone di tutto ciò.
Come se fosse il Re degli Dei in grado di camuffarsi dietro altre sembianze per concupire, spadroneggiare, dettare legge su tutto e su tutti.
Quindi tornando alla donna mi pongo una domanda: quanto è cambiato da quel racconto mitologico ad oggi?
La donna fino a pochi anni fa non aveva neanche il diritto di voto nella nostra civile Italia, in molti paesi la donna vale meno di una pecora, di un vitello, a volte la si elimina alla nascita … ed in certe parti del mondo a causa dell’uomo o di fanatismo religioso, quali menomazioni fisiche e morali devono ancora subire?
Nel mondo così detto civile .. Italia in prima fila, perché se un maschio si accoppia con tante donne è un rispettato donnaiolo .. è un maschio Italiano, mediterraneo … mentre se una donna si innamora di un altro è una puttana?
Perché se una donna è maltrattata dal suo compagno .. o semplicemente non vi è più amore fra di loro e lei decide di andarsene e rifarsi una nuova vita Lui la ammazza?
Per amore dice Lui … tu sei mia non puoi essere di nessun altro.
Mia? Mia come un oggetto, come la pecora ed il cammello.
Tutto questo ancora oggi.
Perché oggi purtroppo sono ancora pochi gli uomini che sanno amare senza nulla pretendere, amare per la gioia di condividere corpo e sentimenti, donarsi reciprocamente, cogliere da lei la sua parte femminile per completarsi e donare a lei la nostra .. così da diventare grandi, capaci di amare, di nutrirsi uno nell’altro .. tanto da diventare come lo splendore della natura che ci ha circondato oggi lassù, dove il raglio di certi uomini non può giungere così in alto … costretto a lamentarsi laggiù legato al palo che lui stesso ha conficcato nel terreno … o come il gallo Re o Dio del suo piccolo pollaio.
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Dipinto e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe
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TUTTA COLPA DEL PULCINO
Autore Donghi Giuseppe – Titolo Tutta colpa del pulcino –
Dimensioni cm. 50 x 80 – Supporto Tela – Tecnica Pittura ad olio
Un pulcino che immobile guarda Lei.
Lei che non guarda più il pulcino ma guarda noi, seduta nel vuoto, nuda come nudi ed impotenti ci sentiamo a volte nella vita.
Una parete scura che lacrima sangue, un tavolo che non ha gambe.
Un cielo che “rosso di sera bel tempo si spera”.
Un mare agitato con onde alte … che un po ci fanno paura.Da piccola era anche Lei come un Pulcino, giocava serena, voleva crescere, aveva tutta una vita per realizzare i suoi sogni, era curiosa, voleva sapere, capire, vivere.
Ma la vita non è una formula matematica, è un enigma da risolvere, una cima da conquistare, a volte ci entusiasma, non sempre però è come la vorremmo.
Siamo come foglie al vento, barche in mezzo al mare, ci vuole coraggio, a volte fortuna … di sicuro ci vuole amore.Lei comunque ce l’ha fatta a diventare grande conservando nel suo animo la dolcezza di quel Pulcino così bello così fragile e tenero … fino a che ha conosciuto l’Amore.
Si proprio l’Amore il sentimento più bello della vita … che ci fa sentire il cuore in gola, ci fa fremere tutto il corpo, donarci all’altro, gioire, anche soffrire … ma ci riempie e da un senso alla vita.
Lei ha amato … ma era un amore sbagliato, non ricambiato, Violento e per fortuna finito, ma non senza dolore.
Dentro Lei non vi è più la tenerezza del pulcino, non vi è più certezza, intorno solo pareti buie che sanno di violenza, spazi incerti, tutto sembra sospeso nel vuoto sopra ad un mare che non promette nulla di buono, che non si può navigare.
Il Pulcino la guarda immobile – Lei guarda noi con occhi grandi ed un po’ assenti.
Una sola speranza laggiù all’orizzonte dove il cielo ancora azzurro incontra il mare e si tinge di rosa. “Rosso di sera bel tempo si spera”
Dipinto e testo
Donghi Giuseppe
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LUNA – La Notte ed il Mare
Autore Donghi Giuseppe – Titolo LUNA – La Notte ed il Mare –
Dimensioni cm 50 x 80 – Tecnica – Olio su tela
Luna ha paura della Notte, eppure era cresciuta guardando le stelle.
Luna ha paura del Mare, anche se sapeva nuotare come un pesce.
Luna che sfugge, che guarda da dietro una finestra, che vive nel ricordo.
Luna che non ha più stelle nel suo cielo.
Non ha più pesci, né onde, né gabbiani nel suo mare.
Luna che non può dimenticare quel giorno in cui con violenza le rubarono la sua dignità, il suo corpo, il suo essere donna… la sua vita.
Oggi le notti di Luna sono buie, interminabili .. di incubi, di volti, di mani, di urla, di forza bruta e di sobbalzi nel letto ad aspettare la luce del giorno.
Giorno che arriva, giorno piatto come il mare senza vento, come il mare quando cala la sera e tutto tace.
Luna ci guarda e ci chiede “ Perché? ”
Dipinto e testo di
Donghi Giuseppe
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LA SIRENA
Autore Donghi Giuseppe – Titolo – La Sirena
Tecnica mista – Acrilico e Olio – Supporto – Tela – Dimensioni – Cm. 50 X 80
….. E mi distesi sui levigati scogli davanti al mare.
La faccia rivolta a guardare il cielo blu e quelle nuvole vaganti e mutanti.
Poi chiusi gli occhi coccolato dal tiepido sole primaverile.
Sentivo il canto dei gabbiani, la brezza che mi accarezzava il viso, il brontolare delle onde del mare che si spegnevano lente una dopo l’altra tra gli anfratti della rocciosa riva.
La brezza, il tepore, il canto ed il brontolio del mare pian piano entrarono in me come dolce melodia.
Fui rapito da tanta armonia che la mente e l’animo mio si persero nell’infinito.
Mi ritrovai a volare leggero come una foglia nel vento, come un gabbiano che sfiora le onde e poi sale e vola via lontano.
Vedevo fuori e dentro me, libero senza la zavorra che ci tiene legati alla terra.
Incontrai il sole, il vento, il blu del cielo ed accarezzai le nuvole e poi giù fino a tuffarmi nel mare e lasciarmi cullare dolcemente come fa una mamma col suo piccolo.
Poi scesi nel profondo del mare ad incontrare i pesci ed i coralli ed una Sirena che prendendomi per mano mi mostrò tutte le meraviglie che stanno sotto le onde ed il blu del cielo.
La Sirena sapeva che non poteva trattenere il mio animo libero là dove non vi è brezza ne tepore del sole e con un lieve sorriso mi insegnò la via per ritornare sui levigati scogli davanti al mare ad incontrare l’amor mio. Testo e Opera di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe
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LA FALENA
Opera di Donghi Giuseppe – Tecnica Olio su tela – Dimensioni – cm. 60X70
La falena – ( Eteroceri) Vola prevalentemente di notte e spesso viene attratta dalla luce artificiale, anche se esistono alcune speci che vivono e volano anche di giorno come tutte le farfalle (Ropaloceri)
Tu, come una Falena vivi la notte, insegui la luce della Luna e quella dei lampioni.
Tu, illuminata da fari multicoloreballi, ti muovi sinuosa sul palcoscenico, con sguardi intriganti e sorrisi non veri … fino quasi all’alba, poi tutto si placa e ritorni dietro l’ombra di una finestra socchiusa e ti lasci andare stanca su di un letto, in attesa di un sonno che tarda ad arrivare, sognando un giorno in cui arriverà l’amore che ti farà conoscere la luce del sole … e l’intima bellezza della notte. Opera e testo di Donghi Giuseppe
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LAURA, PRENDI LA BORSA, la strada è ancora lunga.
Autore – Donghi Giuseppe
Tecnica – Colori ad olio
Supporto – Tela
Dimensioni – CM 60 X 80
Un giorno un uomo, nel vedermi pensieroso e con lo sguardo lontano, si avvicinò e si sedette vicino, cominciò a parlare con un fare incerto di chi vuole comunicare ma non sa da che parte cominciare.
Poche parole seguite da lunghi silenzi … poi, piano piano, un po sottovoce prese a raccontare di come fu la sua gioventù, sinceramente non era la prima volta, era una storia che conoscevo bene, ma la differenza era che questa volta eravamo solo noi due, davanti a noi la verde Brianza illuminata dalla luce calda dell’imminente tramonto.
La discussione si animò, l’uomo dopo avermi raccontato tutta la sua vita fino a quel momento .. si fece nuovamente cupo e parlava saltando da un discorso all’altro ripetendo quello che aveva già detto prima.
Ad un tratto ci guardammo in faccia .. lui mi mise una mano su di un ginocchio ed all’improvviso esclamò:” Senti Peppino, lo so che stai pensando al tuo futuro, so benissimo cosa vuoi e conosco le tue capacità … purtroppo io non posso fare per te di più di quello che ho fatto fino ad ora … ho quattro figli e la moglie .. sicuramente una bella famiglia ma come sai si fa fatica ad arrivare alla fine del mese, io vorrei poterti dare di più, vorrei aiutarti a realizzare i tuoi sogni, non mi va l’idea che tu debba fare la vita che ho fatto io”.
Imbarazzato ma con tono deciso mi disse che lui ha continuato a lavorare ma non ha mai avuto il coraggio di potersi inventare una vita diversa .. prima arrivavano i figli, la famiglia, non poteva permettersi errori e per quello si scusava se non aveva potuto dare di più ed allo stesso tempo mi incoraggiava a non perdermi d’animo dicendomi che avevo davanti tutta una vita per cercare di realizzarmi perché io ero sul punto di scoppiare e lui lo intuiva .. sapeva cosa volevo, mi spronava dicendomi che io il coraggio l’avevo e che ce l’avrei fatta.
Lo interruppi dicendogli …. Senti, tu hai fatto tutto quanto potevi e di questo te ne sarò sempre grato, non devi sentirti in colpa di nulla, anzi sono io che ti devo ringraziare per avermi donato sani principi e per avermi sempre capito … so cosa voglio mi basta saperti felice ed in pace con te stesso.
Non pensarci più, io come tutti cercherò di realizzare il mio sogno.
Da ora cercherò ogni strada possibile par fare di questa mia vita un viaggio avventuroso, cercherò di affrontare tutte le difficoltà che incontrerò usandole come sprone per andare avanti con ancor più entusiasmo e passione.
La vita è un viaggio con mille incertezze, fatto di gioie, dolori, salite, discese e paure, ma non bisogna mai smettere di crederci, di metterci amore e passione, capire dove vogliamo andare, anche se le strade di coloro che vogliono farcela sono piene di buche e pietre … ma per questo anche più entusiasmanti, la dove vi è fatica vi sono anche più soddisfazioni … ed io ho voglia di affrontare tutto quanto sarà necessario per fare questo viaggio, viverlo, libero, cercando di essere pienamente me stesso.
L’uomo mi mise la sua mano sulla mia spalla come se volesse darmi la sua approvazione, la sua benedizione e sorrise.
Quell’uomo era mio Padre !!!
Ci alzammo e ci avviammo verso casa.
Laggiù in fondo stava arrivando una ragazza, quando ci raggiunse la abbracciai e mano nella mano rivolgendomi a mio Padre dissi “ Papà da questo momento in poi dovrai abituarti a vedermi al suo fianco perché lei sarà la mia sposa ed è con lei che condividerò la mia vita, il mio viaggio”
Sono passati quasi 50 anni e Laura è ancora qui con me, insieme siamo stati complici in ogni avventura .. abbiamo condiviso ogni minuto ogni giorno cercando di scoprire quello che siamo … ci siamo dati l’un l’altro, perché la sua felicità sarà sempre la mia … perché stare insieme è stato fin qui il mio sogno, lei la mia musa, la mia Arte, la mia vita, la nostra vita.
Mio Padre non c’è più .. ma le sue mani sopra le nostre spalle le sentiamo ancora e so che lui se fosse ancora qui ne sarebbe felice.
Ciao Papà ora ho più anni di quanti ne avevi tu quando ti presentai Laura … ma non abbiamo mai smesso di inventarci la vita e non ho mai dimenticato i tuoi incoraggiamenti.
Dai Laura prendi la borsa che di strada ne abbiamo ancora da fare.
Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe
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LA ROSSA
Titolo – LA ROSSA
Dimensioni – 50 x 80 cm. – Tecnica – Colori ad olio
Dai, non guardarmi così.
Ti ho dipinta con i capelli rossi e la carnagione chiara. Lo so oggi va di moda essere abbronzate, bionde o di mille colori, con tacchi impossibili, tutto per far muovere un pochino le chiappe, vestite all’ultima moda, truccate come leonesse incavolate appena uscite da un negozio di cosmetici che se gli dai un bacio sulla guancia è come baciare un vasetto di fondotinta, bocche, nasi, zigomi e seni rifatti .. tutte uguali come fotocopie, a volte riuscite male.
Ok a me va benissimo, sono un amante della bellezza, della creatività, dell’originalità.
Ci vuole stile, classe, personalità, un pochino di trucco accentua la bellezza, la sensualità, la femminilità … ma ne ho piene le scatole di vedere donne che sembrano alberi di natale, donne oggetto, donne come pantere, come tigri dipinte da Ligabue.
Quindi per una volta rimani così come ti ho dipinta.
Bella, naturale, femmina, con i capelli rossi, il rosso è il colore dell’amore, della passione, la tua pelle chiara e vellutata come petali di rosa pallida dal profumo fresco che fa sognare.
Nuda, semplicemente nuda e rossa di capelli.
E’ solo fantasia di un artista, nuda e rossa di capelli …. domani ti dipingerò come vorrai tu. Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe
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INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE -9° edizione- Castelfidardo AN
INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE – Castelfidardo – Marche Ottobre 2017
Un evento culturale organizzato da Maria Lampa (Scrittrice, organizzatrice di eventi culturali e speaker radiofonico presso Agoradio di Osimo)
Un’esperienza culturale che vale davvero di essere vissuta.
Un incontro carico di emotività, di Arte e di condivisione, di scambi di opinioni e di arricchimento personale.
Ogni anno ha un tema diverso e per la 9° edizione è stato “Il bello è ovunque, basta saperlo vedere” intorno a questo tema così tanto importante, sono intervenuti: scrittori, psicologi, giornalisti e personaggi di livello internazionale.
La manifestazione nasce dedicata principalmente per gli scrittori ma che nelle varie edizioni si è evoluta abbracciando tutto quanto è Cultura ed aperta ad ogni espressione e forma d’Arte. Gli Autori ammessi provengono da ogni parte d’Italia.
Il numerosissimo pubblico ha così la possibilità di vedere le opere esposte di ogni artista e di avere un incontro diretto con l’autore.
Tutti gli artisti hanno la possibilità di essere intervistati da AGORADIO di Osimo che è presente in diretta streaming per tutta la durata dell’evento.
Presente anche TVRS Marche ed altri network.
Donghi Giuseppe intervistato da Agoradio di Osimo AN “Incontriamoci tra le Righe” Castelfidardo AN Ottobre 2017
Donghi Giuseppe intervistato da TVRS Marche “Incontriamoci tra le Righe” Castelfidardo AN Ottobre 2017
Inoltre gli artisti ed i vari personaggi intervenuti hanno la possibilità di raccontare la propria esperienza in una sorta di salotto intervistati da Maria Lampa e da un presentatore di Agoradio .. oppure cantare, recitare, suonare, esibirsi ciascuno nella propria espressione artistica o culturale.
La mia prima partecipazione è stata nel 2013, fu come relatore, esponendo anche i miei dipinti e presentando il video che ho eseguito per raccontare con immagini il primo libro di Maria Lampa. ( Il valore nelle orme del cuore – Marcelli editore Ancona)
Dal 2013 ad oggi sono mancato ad una sola edizione.
In questo mio Articolo (non me ne vogliano tutti gli altri partecipanti) ma racconterò attraverso immagini fotografiche eseguite da Foto NISI di Castelfidardo AN e video di AGORADIO di Osimo e TVRS Marche … la mia esperienza vissuta ad Ottobre 2017 ad Incontriamoci tra le righe e tutto quanto ne è seguito .. e quella di mia moglie Laura Alberti che ha esposto i suoi dipinti. (Impossibile raccontare e citare tutti con le oltre 1500 fotografie pervenutemi tramite Maria Lampa e foto Nisi)
Video: Laura Alberti ad Incontriamoci tra le Righe con foto delle sue opere esposte
Laura Alberti I suoi dipinti e foto dell’intervista trasmessa in diretta streaming da Agoradio di Osimo – Intervista che è stata fatta anche a tutti gli artisti che hanno esposto le loro opere durante la manifestazione.
Da allora il mio impegno non riguarda solo l’evento “Incontriamoci tre le righe” ma prosegue con serate dedicate al pensiero artistico in generale ed alla mia Arte, raccontando la mia esperienza personale, e non … inerenti all’Arte pittorica e visiva in generale.
https://www.donghigiuseppe.it/?p=4265
Nel 2017 ho tenuto lezioni di pittura .. un’esperienza bellissima che su richiesta verrà ripetuta anche quest’anno ad ottobre 2018.
….. e per finire, a chiusura della nostra presenza a questo meraviglioso evento 2017, una inaspettata e graditissima sorpresa donata da tutta l’organizzazione di Incontriamoci tra le righe – Cittadinanza Onoraria – a Donghi Giuseppe e Laura Alberti .. con la seguente motivazione ” Per aver creato, tramite un arcobaleno di colori, legami amichevoli con molti cittadini e donato preziosi consigli, rinnovando passioni creative, artistiche e di vita.” Castelfidardo 20 Ottobre 2017
Un Grazie Particolare a Maria Lampa https://www.marialampa.com/ ed a tutti gli amici e collaboratori di –Incontriamoci tre le Righe-
Donghi Giuseppe www.donghigiuseppe.it/
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I miei video
Intervita a Donghi Giuseppe
https://youtu.be/EcK6OG1qw_I
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IL FUTURO E’ DONNA
Dimensioni cm 50 x 80 – Supporto Tela
Tecnica Colori ad Olio
Un altro mio dipinto dedicato al mondo femminile.
l’umanità è composta più o meno per metà da donne e per metà da uomini è dunque assurdo assistere a ciò che succede oggi nel mondo dove si parla tanto di parità tra maschi e femmine, ma io non vedo ancora realizzato questo concetto anche se notevoli passi in avanti sono stati fatti.
Oggi la “Superiorità” del maschio è solo una costruzione distorta prettamente culturale che ha origini millenarie, una sorta di necessità in tempi in cui la violenza e l’aggressività avevano una funzione importante perché servivano a procurarsi il cibo tramite la caccia o la conquista di territori e la protezione della prole in comunità sempre in guerra tra di loro.
Nella società moderna il quadro si è capovolto. La violenza è un handicap, un reato.
Le guerre si cerca di abolirle tramite il dialogo, la comprensione, l’intuizione ed il rifiuto all’orrore, che sono qualità tipicamente femminili.
Oggi la donna lavora nelle fabbriche, negli uffici, nella ricerca, nella sanità, è a capo di ruoli importanti nella politica, nella magistratura, pilota aerei e fa tutto quanto sa fare un maschio .. ma non si limita a fare solo questo, alleva figli, li segue in tutto e se non bastasse riordina, organizza la casa, fa la spesa, cucina, segue il marito, la famiglia, i genitori anziani, ha più sviluppato il senso dell’armonia, ha maggior sensibilità soprattutto in campo artistico e culturale per cui avanza anche il tempo di dedicarsi alla sua persona, alle sue passioni .. e come dico da sempre, al cinema, a teatro, nei concerti, nelle mostre ed ovunque ci sia da ammirare, gustare, fare e progettare il bello, il futuro, là trovi in maggioranza donne mentre gli uomini vanno allo stadio (ovviamente questo non vale per tutti, la mia è un’osservazione generale e prettamente personale basata sulla mia esperienza) … per tutto questo, penso che alla donna non andrebbe riconosciuto solo un ruolo paritario ma addirittura superiore.
E’ in atto una mutazione straordinaria … ed è mia convinzione che il futuro è donna, anche se ancora assistiamo ad una realtà comunque inammissibile.
Le ingiustizie e le discriminazioni verso le donne continuano ad essere la norma. Gli abusi sessuali, i maltrattamenti anche da parte degli stessi famigliari, i femminicidi ci dicono che il maschio non ha ancora accettato il concetto di rispetto e parità nei confronti dell’altro sesso.
Continua a far finta di avere in testa ancora l’elmo ed in mano la spada per difendere la sua o le sue “proprietà” .. ma dentro la sua interiorità sa benissimo che sta difendendo solo se stesso da quell’assurda e malsana “superiorità” .. la superiorità del gallo nel pollaio, istinti animaleschi, retaggio di culture oggi non più accettabili.
Un libro con pagine bianche ancora tutte da scrivere ed a scriverlo saranno le donne. Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe
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DONGHI GIUSEPPE e la Sua SCUOLA 2018 ..Tutta al femminile
Un’esperienza che porto avanti dal 1985, prima a Carugo -CO- e poi a Giussano -MB- per poi approdare a Brenna -CO- ma anche in altre realtà del Nord e del Centro Italia.
A Brenna la Scuola esiste dall’anno 2000 e da allora è stato tutto un crescere in qualità e partecipazione.
Questo meraviglioso progetto è reso possibile grazie anche al validissimo aiuto dei Maestri Renato Molteni e Mariacristina Biondi che mi affiancano vista la numerosa partecipazione e l’alto livello raggiunto dagli allievi. Una Scuola che con il passare degli anni ha visto perdere lentamente ma progressivamente la partecipazione maschile per arrivare ad oggi ad una Scuola tutta al femminile.
Devo dire che questa caratteristica, non è un fatto solo locale ma la riscontro un po ovunque nell’ambito della Cultura e dell’Arte. Le donne… molto più dei maschi, dipingono, suonano, vanno a Teatro, visitano Mostre e Musei, sono attratte maggiormente dalla bellezza esteriore, interiore e della natura.
Per non parlare della presenza femminile nel campo scientifico, della sanità, nella scuola, nella famiglia, nella crescita dei figli.
Come dico sempre … dove vi è Arte e Cultura trovi in maggioranza Donne, mentre i Maschi riempiono gli stadi.
Per me che nella mia Pittura e nei miei interventi come relatore su temi artistici e culturali da alcuni anni porto avanti il tema della parità tra uomo e donna e della violenza maschile sulla propria compagna .. il vedere una scuola tutta al femminile, non fa altro che confermare la mia convinzione che “il futuro sarà sempre più donna”. Senza voler discriminare il mondo maschile, per cui coloro che volessero cimentarsi nell’arte pittorica anche semplicemente per curiosità o passione per troppo tempo messa da parte.. siete sempre i benvenuti.
Donghi Giuseppe
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COME I PESCI
Titolo – Come i Pesci – Dimensioni cm.70×80 – Tecnica – Olio su tela
Come pesce in un mare oscuro che non ti appartiene.
Ti sposti sul fondo, quasi strisciando, allunghi le mani piano, piano per non muovere la sabbia, lassù qualcuno potrebbe vederti e gettare la rete.
Vorrei risalire la dove l’aria increspa le onde, come sirena respirare, saltare sul filo dell’acqua e non come pesce di scoglio, ma il tempo in cui sbocciano le rose è ancora lontano … e quindi aspetto.
Ed io, che so camminare nel buio, nelle fessure profonde delle montagne o sulle cime ad osservare l’infinito, fino a che il sole va a toccare l’orizzonte per lasciare il posto alla luna, regina della notte, o seduto sugli scogli ad osservare le onde che con fragore si scagliano una dopo l’altra rabbiose per poi ritirarsi e lasciare il posto ad altre, mentre il sole risplende creando forti bagliori sulla bianca schiuma che a volte mi bagna ed i riflessi accecanti invadono il mio profondo fino a farmi diventare per un istante parte del tutto.
Poi le onde si placano e finisce l’incanto, la luna lascia di nuovo il posto al sole, le ombre delle fessure si fanno di nuovo cupe mentre le cime ritornano a risplendere.
Inesorabile, l’orologio dell’infinito continua il suo percorso … è non è uguale alla brevità del nostro tempo, quindi ti dico, non stare sul fondo del mare in attesa che sboccino le rose.
Non aver paura. E’ il tuo tempo.
Inizia il tuo nuovo viaggio, lo so, non è facile, non lo è per nessuno in questo tempo folle che scorre su vecchi binari con treni nuovi ma nel buio ed a fari spenti, sperando in un domani migliore.
Ma tu sei donna, sei femmina, sei Tu il futuro, perciò spogliati dell’abito vecchio che la storia ti ha indossato ed insegnaci di nuovo ad amare.
Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe #donghigiuseppeartista
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IL LAMPO
Titolo – IL LAMPO – Dimensioni – 73 x 95 cm. – Tecnica – Mista – Base acrilica rifinito ad olio
Fin dai primi anni 80 alcuni miei dipinti furono ispirati al tema della distruzione del nostro pianeta da parte dell’uomo. Ero molto giovane ma era impossibile non vedere quale sarebbe stato il prossimo futuro… ed ora eccoci qui a parlare di nuovo su come potremmo arrestare questo degrado ambientale, morale e umano, che se non fermato in tempo porterà la nostra Terra all’autodistruzione.
IL LAMPO … in realtà non è altro che un MIO ritorno al racconto mitologico del Diluvio Universale , una grande inondazione mandata da un Dio o da più Dei per punire le malvagità degli uomini sulla Terra, un argomento che ricorre in tante culture, ma che probabilmente il più conosciuto è quello Dell’arca di Noè.
Soprattutto nell’antichità l’uomo ha sempre creduto che certe catastrofi naturali fossero il castigo di un Dio o comunque di forze soprannaturali … oggi la scienza ci dimostra che tutto quanto accade sul nostro pianeta in termini di movimenti tellurici non sono altro che la normale evoluzione del nostro pianeta.
Diverso è quanto accade in molte situazioni dovute all’irresponsabilità dell’Uomo.
Lo sfruttamento del sottosuolo, l’inquinamento atmosferico, dei mari, dei fiumi e di ogni corso d’acqua.
La globalizzazione, l’irresponsabilità, il Dio denaro, la cementificazione, la deforestazione, l’estinzione di molte specie animali e vegetali, lo stravolgimento dell’habitat naturale.
La nostra civiltà moderna non è stata in grado di fermare le guerre, la povertà assoluta.
Tutto sembra alla portata di tutti, ma è solo un’illusione momentanea, si corre per raggiungere mete sovente imposte dal sistema, un continuo rincorrere un qualche cosa che alla fine non fa altro che toglierci il tempo di vivere una vita vera.
L’umanità sta mettendo in pericolo se stessa se continuiamo in questa direzione, eppure tutto è diventato come uno speciale da guardare in televisione dove ci si indigna, ma poi si schiaccia un tasto e tutto si spegne, si va a dormire sperando in un futuro migliore …. si, la speranza, è come dire: sediamoci, aspettiamo, qualche cosa succederà, qualcuno metterà di nuovo le cose al suo posto come in origine … aspettiamo, aspettiamo, speriamo!
IL LAMPO questo mio dipinto vuole solo invitarci a riflettere su tutto quanto sta accadendo.
Uragani, alluvioni e catastrofi di ogni genere … non sono certo la maledizione di un Dio.
Ho voluto pensare, immaginare, anche se tutto questo non mi ha dato una risposta certa su quale sarà il prossimo “ Diluvio Universale”
Ho dipinto un lampo come se fosse un pericolo imminente, come se fosse la forza della natura che ci avverte che siamo sull’orlo del baratro.
Ho dipinto un paesaggio arido, senza acqua, senza vegetazione, senza alcuna traccia di vita, affascinante pittoricamente, inquietante se fosse reale.
Ho dipinto un cielo plumbeo … ma ho lasciato in alto uno spazio di azzurro come se fosse l’unica via da praticare per salvare l’intera umanità ed il nostro pianeta.
Ho dipinto la pioggia che non vuole essere forza distruttrice come nel racconto biblico ma nuova linfa per la mente umana, nuova forza per dar vita ad un futuro migliore.
Ho dipinto una Donna come essere umano, come madre generatrice, come simbolo di amore, passione e sentimenti, come bellezza, quella della natura, e quella nostra interiore.
Quella bellezza che ci aiuta a vivere una vita piena in armonia con il tutto.
Opera e testo di Donghi Giuseppe
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LE BICICLETTE VOLANTI
Titolo – Le biciclette volanti – Dimensioni cm. 60 x 80 Tecnica – Olio su tela
Questo è l’ultimo dei miei dipinti della serie “Biciclette per volare”.
Opere che hanno descritto un viaggio tra sogni e la realtà della mia vita di ieri e di oggi.
Sentimenti, speranze, un tempo trascorso cercando di realizzare quei sogni di un ragazzo cresciuto tra le colline che stanno a nord della pianura che porta a Milano.
Un luogo tra le Prealpi lariane e le cime rocciose delle montagne lecchesi.
Quelle cime di pietra attiravano la mia attenzione ogni giorno, mi domandavo se un giorno sarei riuscito a salirci sopra e magari fino in cima, chiudevo gli occhi ed immaginavo come potesse essere quello scenario citato anche negli scritti di Leonardo da Vinci.
In quegli anni devo dire che non era male nemmeno tutta la zona a nord di Milano .. la famosa Brianza, anche se Inverigo (il mio paese natio) si trova ai bordi di questa terra di pianura .. posto sulle colline coronate dalle montagne e dai laghi prealpini che si trovano tra i due rami del lago di Como.
Una bella natura, una vita tranquilla, non mancava il lavoro, nemmeno quello nei campi ed anche noi avevamo un grande campo ed un grande orto … disseminate qua e la quelle belle cascine ancora ricche di attività ed io ci andavo a giocare nell’aia con gli amici ed i compagni di scuola che ancora le abitavano e che dire dei Cassott (Capanno nei campi per riporre gli attrezzi agricoli) .. luoghi per me magici circondati da alberi da frutta, vitigni, prati e campi coltivati a mais e frumento, non mancavano animali da cortile, qualche carretto, aratri da attaccare a piccoli trattori e vari attrezzi per la fienagione.
Mi ci perdevo in tutti questi scenari e passavo molto tempo a guardare il cielo che allora era ancora azzurro … con me sempre un album da disegno per fare schizzi e prendere appunti … bella quella terra che mi ha cresciuto, educato e fatto crescere in me il senso poetico della vita, l’amore per la natura e la sua infinita bellezza .. maestra della mia innata dote pittorica .. bastava vivere quella bellezza, osservarla come se fosse una musa, la mia musa ispiratrice ed ecco che subito correvo a porre sulla tela quelle emozioni colte al volo .. e diventavano dipinti.
Questo mio dipinto vuole raccontare tutto quel periodo della mia vita che ora è lontano, ma non dentro me.
Vivo ancora in quelle zone … ma non mi piacciono più come prima, troppo caotiche, inquinate, sono sparite quasi del tutto le cascine e le piccole attività agricole, si vive blindati in palazzoni o case tutte recintate con allarmi e telecamere, automobili ovunque, moto che sfrecciano e la gente non si raduna più nell’aia o nelle piazzette alla sera a raccontarsi la vita come allora.
Addirittura le biciclette sono diventate tecnologiche … tutto è diventato tecnologico e non dovrebbe essere una brutta cosa … ma io vedo sempre di più due persone, due cellulari … nessun dialogo tra loro.
Ne ho realizzati tanti di sogni, la mia arte ora è nota a moltissime persone (grazie anche alla tecnologia) … ho girato tanto ed imparato moltissimo, non ho mai perso la mia passione per la semplicità e l’ammirazione del bello che non è solo quello visibile delle cose ma quello che sta dentro in ogni persona che sa amare con la passione di quel ragazzo che guardava ogni giorno quelle cime rocciose delle Montagne lecchesi …. dove ora passo la maggior parte della mia vita, dipingendo, coltivando il giardino e l’orto … la dove vi sono ancora i casolari, i pascoli, la fienagione, mucche, pecore, capre, cavalli, asini e muli … e le mie amate montagne tanto sognate e che ora risalgo ed ammiro da lassù tutto il bello che c’è …. senza dimenticare il passato e continuando ad inseguire i sogni e la bellezza del procedere lento sulla mia “bicicletta volante”
Dedicato a Laura, colei che ha vissuto e condiviso con me tutto questo arco di tempo della mia vita.
Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe
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INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE 2016
“Incontriamoci Tra Le Righe” Ottava edizione Ottobre 2016
Un incontro organizzato da Maria Lampa (scrittrice, organizzatrice di eventi, spicher e curatrice del programma radiofonico “Quattro chiacchiere con …” presso Agoradio di Osimo An)
Un appuntamento ad alto livello dove tante persone del mondo dell’Arte si incontrano per discutere sul tema dell’anno.
Incontriamoci Tra Le Righe nasce come evento letterario ma con il passare delle edizioni si è arricchito di molte altre espressioni artistiche .. Pittura, Scultura, Fotografia, Musica, Canto, Poesia, Narrativa e tutto quanto è inerente alla Cultura e all’Arte tutta.
Vi sono anche Associazioni che si dedicano con impegno nell’ambito socio-culturale.
Presenti TVRS Marche – ENVISION TV – AGORADIO di Osimo – Giornalisti locali e della RAI e personaggi di spicco provenienti da varie parti d’Italia, riuniti per discutere, scambiarsi opinioni, unire idee e progetti in modo tale che le parole abbiano un seguito e diventino realtà culturale a 360 gradi.
Durante la manifestazione viene dato molto spazio a chi vuole mettersi in discussione, esprimere le proprie opinioni, descrivere la propria attività culturale e artistica.
Un evento dove ognuno porta la sua esperienza, proponendo la propria Arte e confrontandosi con le altre.
Un confronto che fa crescere la voglia di conoscenza, di ricerca continua, di crescita interiore, di collaborazione … tutto questo contribuisce a far si che cresca la voglia e la passione di dare vita a nuovi eventi e manifestazioni nei luoghi di origine dei vari Artisti e persone che si prodigano nell’ambito della cultura.
Così come le Associazioni che in Italia diventano il vero motore della promozione e della difesa dei valori etici e morali, cercando di tenere alto il valore e l’importanza della Cultura, dell’Arte e delle Tradizioni nella vita quotidiana.
“Questo a mio avviso… in un’epoca di consumismo sfrenato, di perdita di valori e di decadimento, è ciò che dovrebbe fare ogni artista, ogni uomo di pensiero .. perché non può esistere nessun futuro la dove non vi sia Arte – Cultura – Tradizioni – Rispetto per la Natura e Senso Civico.”
Questo è lo scopo di “Incontriamoci Tra Le Righe” e direi che ci riesce molto bene, diventa come una trama che si espande perché ritornando a casa ogni persona che si è conosciuta ci ha regalato idee ed esperienze, ed io ne ho donate ad altri.
Per me che rimango nelle Marche qualche giorno in più .. Maria Lampa ogni volta mi fa conoscere altre realtà conoscendo così altri Maestri ed attività interessantissime.
MA ANCHE ALTRO
INCONTRO RAVVICINATO CON IL MAESTRO DONGHI GIUSEPPE
Donghi Giuseppe.
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TERRA ALL’ORIZZONTE
Nati per volare di Emanuela Pallottini
Prefazione Donghi Giuseppe – Pittore
Recensione Giovanni Filosa – Giornalista
E’ con vero piacere che vi presento la nuova opera di Emanuela Pallottini.
Un libro di poesie dove l’autrice si apre senza limiti e con tutta sincerità raccontandoci tutto il suo essere, il suo mondo più interiore, gli amori e l’amore per la bellezza della natura che la circonda.
Ci parla di spazi infiniti, di cielo e mare … il mare di casa sua che osserva in tutte le sue sfumature.
Il mare come metafora della vita, con tutta la sua bellezza e le sue varie evoluzioni, ora colorate e meravigliose, poi uggiose e con nuvole basse che vanno a toccare l’orizzonte.
Noi tutti vorremmo volare in questi spazi infiniti come fossimo gabbiani ma a volte non abbiamo il coraggio come ci descrive meravigliosamente nel suo primo libro “Il gabbiano e il mare” (edito da “il Filo”)
In questo suo nuovo libro – TERRA ALL’ORIZZONTE – Nati per volare – Emanuela Pallottini ci racconta con la poesia, pensieri e liriche il suo oggi … dove finalmente spalanca la finestra sulla sua nuova fase della vita e trova il coraggio e l’entusiasmo di prendere il volo libera come un gabbiano.
Dicendoci. “Non si è mai perdenti se si sperimentano i sogni perché bello non è solo il traguardo, stupendo è soprattutto il viaggio.”
(….) “Finalmente ho compreso che posso raggiungere il successo, che non ha nulla a vedere con la fama, ma con la realizzazione di ciò che si ha nel cuore, fatta di duro lavoro, dedizione e costanza.
Credo sia questo il significato vero del successo per ognuno di noi.
Questo è ciò che ho compreso circa i sogni che poi, una volta realizzati, non sono più soltanto nostri ma diventano del mondo intero.”
Cliccare sulle foto per ingrandirle
Emanuela Pallottini nasce ad Arezzo, vive e lavora ad Ancona.
Le sue espressioni artistiche sono, il Canto, la Poesia e la Pittura.
Il libro si può trovare Presso Libreria Fogola di Ancona o Libri e Libri di Falconara.
Oppure tramite contatto in privato. epallottini@gmail.com
Donghi Giuseppe
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SCUOLA di PITTURA e DISEGNO 2017 di Donghi Giuseppe
ECCO TUTTE LE FOTO A TESTIMONIANZA DEL CLIMA DI SERENITA’, IMPEGNO, APPRENDIMENTO E SOCIALIZZAZIONE CHE CARATTERIZZANO LA SCUOLA.
Foto di Laura Alberti Cliccare sulle immagini per ingrandirle
Un’esperienza che ho incominciato 35 anni fa in diverse realtà e che continua tutt’ora a Brenna CO dall’anno 2000
Non ho altro da aggiungere oltre quello già scritto dalla giornalista del Giornale di Cantù in data – Sabato 4 Marzo 2017 di cui pubblico di seguito l’immagine che riguarda il testo.
TUTTE LE FOTO
Donghi Giuseppe
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Incontro ravvicinato con il Maestro Donghi Giuseppe
CASTELFIDARDO AN Ottobre 2016
Una bellissima serata, organizzata dalla Scrittrice e curatrice di eventi culturali Maria Lampa. L’evento si è svolto al Klass Hotel di Castelfidardo.
Dopo una breve presentazione di Maria Lampa che mi ha invitato a raccontare come nasce un’opera d’Arte e chi è un artista … e vista l’attenzione del pubblico, ho cercato di aprirmi senza nessuna limitazione per fare in modo che i miei sentimenti giungessero nell’animo delle persone presenti in modo diretto, sincero e confidenziale, perché penso che un’opera d’arte si possa raccontare solo se l’Artista non si limita ad esporre il proprio operato ..ma l’opera deve raccontare degli stati d’animo dell’autore, del presente e del passato, delle gioie e delle sofferenze, del suo stile di vita, della rabbia e dell’amore, fino a scavare nel proprio intimo più profondo, aprire tutti i cassetti della propria vita, buttare per aria le cose che furono e che non servono più, parlare dei propri sogni realizzati e non.
Solo così si possono capire le opere di un artista che, come nel mio caso, non si limita alla rappresentazione che vediamo dipinta sulla tela, dove vi sono figure, paesaggi e colori… ma l’autore ci fa entrare dentro quello spazio e ci porta oltre … la dove è iniziato il tutto, ci invita a scoprire quel’attimo in cui il dipinto nasce, diventa il pretesto per raccontare un pezzo della mia vita, dei miei sentimenti, del mio modo di vedere le cose al punto che il dipinto diventa come le pagine di un libro da leggere con passione fino a scoprire che il mio pensiero, i miei sogni il mio modo di essere, non è più così diverso da chi poco prima si era soffermato a guardare il dipinto solo come una semplice immagine.
La serata si è animata in modo piacevolissimo protraendosi per circa tre ore , ricca di domande e risposte ed anche un breve saggio di pittura, parlando anche dell’importanza e del valore sociale dell’espressione artistica in qualsiasi forma essa si esprima, perché diventa un modo per stare bene insieme, socializzare, confrontarsi e scambiare esperienze.
Donghi Giuseppe
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A LEZIONE DI STILE – col Maestro Donghi Giuseppe
CICLO CULTURALE < APERTAMENTE> 2016-2017
Organizzato dal Gruppo NOI BRENNA e Associazione ABC
Una bellissima serata davvero intensa dove si è parlato di Arte, evoluzioni artistiche e di stili. Un viaggio nella storia per arrivare fino alla contemporaneità. Un argomento apparentemente difficile da trattare ma che se introdotto con i dovuti modi ci fa capire quanto sia attuale lo “stile” nella vita di tutti i giorni.
In questi anni di decadenza Culturale, di Etica, di Arte, dove si confonde la Moda con lo stile, il mondo virtuale con il reale, dove la ricerca di uno Stile di vita personale si scontra sovente con il “sistema consumistico imposto”, c’è bisogno di una presa di coscienza del fatto che tutto questo non ha futuro e che può solo portarci ad ulteriore appiattimento e smarrimento.
Quindi ben vengano tutti coloro che della creatività ne hanno fatto uno Stile di vita e cercano di portare avanti il loro credo nella speranza che molti altri creativi facciano la stessa cosa perché solo così “forse” potremo sperare di reinventarci un nuovo Umanesimo, un nuovo Rinascimento.
La serata è stata seguita con tanto interesse, lo ha dimostrato il lungo dibattito che ne è seguito.
Un grazie a tutti coloro che mi seguono in ogni parte d’Italia ed ai miei concittadini.
Le immagine che seguono sono tratte dal video della serata che verrà pubblicato in seguito sul mio canale YouTube. Cliccare sulle foto per ingrandirle
Donghi Giuseppe
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SONO LIBERO .. finalmente
Autore – Donghi Giuseppe – Titolo – Sono libero .. finalmente
Dimensioni – 60 x 80 cm – Tecnica – Colori ad olio su tela
Cliccare sulle foto per ingrandirle
Sono stanco di sopportare questa società, sono stanco del troppo traffico, della banalità dei programmi della televisione e delle troppe cazzate sui social network.
Dell’aria pesante, del degrado, dei prati e dei boschi che scivolano via da sotto i piedi invasi dal cemento, del vivere come capita, della troppa superficialità, della maleducazione, dell’indifferenza e della violenza.
Sono stanco di sentire parlare della speranza … Certo, a molti può servire per tirare a campare, sperando che possa migliorare … ma è anche vero che vivere sperando non è il modo migliore per far si che le cose possano cambiare.
Sono stanco … da anni ho perso la fede in quel Dio che mi hanno insegnato fin da piccolo, non credo in nessuna religione, non credo più nella politica o sarebbe meglio dire nei politici di tutto il mondo.
Non credo più nemmeno nella moltitudine di persone che si sono assoggettate al sistema e che in molti casi lo esaltano… o quanto meno credono che nulla può cambiare e quindi si affidano alla speranza, a Dio, alla sorte, ai ciarlatani che tengono immobili le popolazioni ubriacandole con il consumismo sempre più agguerrito.
Sono stanco di sentire dire “vorrei fuggire da tutto questo tritacarne, vorrei andarmene in paesi lontani .. quelli che si vedono nelle pubblicità delle crociere, delle agenzie di viaggio.”
Ma intanto non succede nulla .. perché il singolo nella globalizzazione non conta nulla, perché i pesci grandi hanno sempre mangiato i più piccoli … ma oggi anche i pesci piccoli si mangiano tra di loro, così pure i grandi .. non vi è più etica, morale, ragione.
Si parla di Democrazia e di Libertà … ma le troppe regole, non rispettate dai più, le restrizioni, la troppa burocrazia, uccidono la Democrazia e soffocano la Libertà.
Ed allora da tempo ho smesso di essere stufo, ho smesso di sopportare ed ho deciso di cambiare.
Cambiare non è semplice, serve avere le idee chiare, serve tempo e coerenza. Per cambiare servono pochissime cose (sembra strano ma è vero).
Serve essere se stessi sempre, sapere chi sei, cosa vuoi, e quindi cosa fare.
Vivere le proprie passioni con grande intensità, amare ciò che fai, eliminare l’inutile, il superfluo, rispettare il prossimo se vuoi che il prossimo rispetti te, far valere le tue ragioni .. quando serve.
Trovare una tua pace interiore (che non vuol dire addormentare gli istinti).
Uscire dalla noia della routine quotidiana se non la sopporti più. Dire sempre in faccia alle persone ciò che pensi .. ti farai dei nemici, ma anche moltissimi amici e tu ti sentirai più leggero.
Infine staccarsi dal fazzoletto di terra natia .. per conoscere, comprendere, ammirare, vivere altri luoghi, tradizioni, culture diverse, capire che io posso dare la mia esperienza, ma posso anche imparare da altri.
Fuggire non vuol dire andare dall’altro capo del mondo perchè quasi sempre quello che ci serve non è così lontano … la libertà sta dentro di noi e non dobbiamo fare altro che semplificargli la strada per uscire … poi sarà lei a guidarci a dire cosa fare e dove andare.
Difficile? So solo che oggi sono stanco di sopportare questa società, di sentire parlare di speranza, sono stanco di questo immobilismo, di questa vecchia e soffocante democrazia, ho perso da tempo anche la fede (non la spiritualità) … ed io oggi non ho più tempo di essere stufo, ne di essere stanco. Mi sono spogliato delle inutilità.
Sono libero finalmente!!
Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe
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OGNI GIORNO DIPINGO LA VITA CON NUOVI COLORI
Autore – Donghi Giuseppe #donghigiuseppeartista
Tecnica – Colori ad olio
Dimensioni – cm. 60 x 80
OGNI GIORNO DIPINGO LA VITA CON NUOVI COLORI … e non potrebbe essere diversamente.
Da sempre sono un amante della natura, del bello, della semplicità, dell’umiltà e dell’amore, amore e passione sono sentimenti che uniti fanno scalare montagne, realizzare sogni all’apparenza impossibili, sentimenti che rendono la vita movimentata, accattivante, sentimenti che ti fanno toccare la luna in un secondo e precipitare a terra in un batter di ciglio … si perchè amare, appasionarsi comporta continui contrasti con questo modo di vivere odierno, dove sembra che tutto sia a portata di mano, dove la fantasia è offuscata dalla noia, dal vivere a memoria seguendo ritmi che non sono naturali ma che sono diventati la norma.
Un mondo dove il Dio denaro sembra essere l’unica legge da seguire, dove bisogna avere tutto e subito, altrimenti si è retrogradi, esclusi dal branco, dal sistema … il sistema imposto.
Che mondo è questo in cui viviamo? Una domanda che pongo sovente … e la risposta è sempre la stessa ” Indietro non possiamo tornare, non possiamo farci nulla, il progresso non si può arrestare, ora abbiamo mille cose che prima non c’erano, abbiamo la libertà e molte altre cose” Si è vero .. ma a che prezzo? Guardiamoci attorno, guerre, fame, natura devastata, terra inquinata, aria sporca, cemento ovunque .. dov’è finita la mia bella terra che mi ha cullato per anni? Perché non mi piace più? Il Dio denaro se l’è portata via e con se anche chi credeva che il tutto potesse durare per sempre.
Oggi? Abbiamo tutto, questo è vero, anzi abbiamo anche troppo, ma abbiamo perso le cose più belle … la nostra libertà, la passione, l’amore nel senso più ampio del termine ..e perfino la certezza di avere un futuro … e non do la colpa a nessuno in modo specifico perché alla fine (forse) gli agi rendono l’uomo appagato, quasi insensibile, abitudinario …. e l’abitudine spalanca le porte all’assuefazione, alla noia … esattamente ciò che vuole il sistema … abituarti a respirare, ingoiare la merda e farti convincere che in fondo non è male, il suo profumo alla fine non è il massimo … ma è di moda.
Che io sia un anticonformista nato .. questo è una certezza, un modo di essere che uno non se lo cerca o lo è, o non lo è.
Questo modo di essere a volte mi ha creato qualche problema perché scambiato per chi voleva solo apparire .. nulla di più sbagliato! Essere anticonformista non vuol dire essere contrario a tutto .. chi è contrario a tutto per principio è solo un imbecille.
Nella mia vita ho semplicemente fatto delle scelte dettate dal mio istinto e dai miei sentimenti, cercando di vivere questa epoca di decadenza camminando su percorsi alternativi e consoni alla mia personalità. Non ho mai fatto nulla che non mi andasse di fare … se non in casi rarissimi costretto da eventi inevitabili. Ho sempre inseguito i miei sogni cercando di realizzarne il più possibile, esponendo sempre con semplicità ed onestà morale le mie opinioni ed il mio modo di essere con estrema trasparenza e con tutti.
Non ho mai perso la passione .. non ho mai smesso di credere nei sani principi .. credo ancora nella Natura, nella Bellezza, nell’Amore, nell’Arte … la dove posso cerco ancora di diffondere questi messaggi … per il resto ho semplicemente girato le spalle a questo sistema di vivere la nostra strana e decadente contemporaneità prendendomi solo quello che di bello ha saputo donarci … ma soprattutto non ho ancora smesso di sognare e questo mi fa sentire ancora vivo e se mi chiederete se ne vale la pena, vi risponderò sempre di SI !!
Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe. Donghi Giuseppe (DonghiGiuseppe) su Twitter
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POSTATO nella sezione “I MIEI VIDEO”
https://www.donghigiuseppe.it/?p=4265
Incontro ravvicinato con il Maestro Donghi Giuseppe Ottobre 2016 Castelfidardo AN
Incontriamoci Tra Le Righe – Agoradio di Osimo AN – Intervista Donghi Giuseppe
https://www.donghigiuseppe.it/?p=4380
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HO IMPARATO A SOGNARE AD OCCHI APERTI
Da ragazzo mi ricordo che sognavo di salire in cima alle montagne e come per magia o semplicemente come fanno gli uccelli, aprivo le braccia, correvo giù per il pendio e dolcemente mi sollevavo da terra librandomi nell’aria.
Camminavo sopra le nuvole, a volte ci entravo dentro annusando quel profumo di umidità che si respira al mattino presto in certe zone dove la nebbia si posa leggera sui prati ai margini dei boschi.
Non avevo paura del vuoto, anzi mi trovavo perfettamente a mio agio, guardavo il mondo da lassù, sfioravo le cime impervie, volavo incontro al sole, mi piaceva sentire l’aria sul viso, sulle braccia, sulle gambe … tutto ciò mi rendeva così felice che all’improvviso mi svegliavo di soprassalto e guardandomi attorno semi sveglio mi accorgevo che tutto era stato purtroppo un sogno.
Oggi credo che quei sogni non avvenivano per caso ma erano solo il mio desiderio di evadere, di andare oltre la materialità del nostro corpo, di cercare quelle bellezze e quei sentimenti che sovente sfuggono o diamo meno importanza costretti a vivere la normalità quotidiana.
Ho imparato che i sogni sono le nostre passioni represse, i nostri desideri, la nostra interiorità che vuole uscire dalla prigione che sta dentro l’essere umano, sono le matite colorate, pronte a disegnare quello che sarà (forse) il nostro futuro personale.
Ho imparato che una vita senza sogni è come la storia senza storia, è come guardare un televisore spento, un navigatore che non ci mostra la strada da seguire con tutte le alternative possibile per raggiungere la meta.
Ho imparato a sognare con gli occhi aperti perché solo così ho la possibilità di poterli inseguire.
Ho imparato che senza sogni da realizzare non sarei ancora qui a vivere con l’entusiasmo di quel ragazzino che correva nei prati con un filo in mano e l’aquilone che mi inseguiva lassù nel cielo.
Ho imparato a guardare, ascoltare, desiderare, domandare, amare tutto quanto ho fatto e faccio, sempre critico con me stesso, sempre pronto a donare il mio sapere, il mio tempo, la mia esperienza, perché solo così potrò ricevere in cambio altre esperienze, altre persone intorno a te che inseguono i loro sogni.
Costruiamoci il nostro futuro ognuno inseguendo i propri sogni, solo così potremo dare un senso alla nostra esistenza.
Rifiutiamoci, indigniamoci, impariamo a ridere, a piangere, a dire e fare, a stare in silenzio quando serve, ad amare la vita nostra e quella del prossimo.
Impariamo ad osservare, capire ed ascoltare l’altro perché l’altro ci può regalare il frutto dei suoi sogni inseguiti e raggiunti. Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe
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SCUOLA DI PITTURA E DISEGNO di Donghi Giuseppe – Espone ad Alzate Brianza.
Si è conclusa la mostra della Scuola di Pittura e Disegno di Donghi Giuseppe ad Alzate Brianza CO, durante la Secolare fiera della Madonna di Rogoredo nei giorni 10-11-12 Settembre 2016
Per la terza volta in meno di un anno Maestri ed allievi sono stati invitati ad esporre le proprie opere da Comuni ed Associazioni ….. oltre alla tradizionale mostra durante la Settimana dell’Arte a Brenna CO giunta alla 10° edizione a Cura di ABC (Associazione Brenna Cultura) La scuola di Disegno e Pittura fa parte dei programmi dell’Associazione, così come la scuola di Pizzo, il corso di fotografia, e tanti eventi culturali, dibattiti, serate a tema e collaborazioni con le Scuole, Associazioni e Comuni
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LA VITA
Titolo. La Vita – Dimensioni. Cm. 90×50 – Tecnica. Mista Base acrilica rifinito ad olio –
Supporto Tela, preparata con colla e stucco acrilico –
Pubblicato in ” LA MIA ARTE OGGI – sezione PITTURA”
A te Donna, simbolo assoluto di bellezza, di amore, forza, sovente esposta alla fragilità di tutti coloro che seguono l’istinto, il cuore e l’interiorità.
Stai raggomitolata … come la nuova vita che sta dentro te.
Cresce in te, si nutre di te, è parte di te.
Poi un giorno a primavera, all’improvviso sboccerà una nuova vita, come sboccia una bella ninfea.
Bellissima, delicata .. tinta di bianco, quasi trasparente come bianco alabastro, che raccoglie le tinte che la circondano donando a noi tutta la tua e la sua bellezza.
Come in un sogno, mi piace pensarvi galleggiare sulla superficie dell’acqua, lasciandovi cullare dal dolce muoversi dell’onda e dalla brezza. Circondati da larghe foglie che fanno da culla.
Mentre tu, Cara Amata mia, affondi le tue radici nel ventre della terra.
E’ il magnifico disegno della natura che si compie.
Ecco ora il sogno è realtà, una nuova vita inizia quel fantastico viaggio sempre in curva dove non puoi tornare indietro.
La vita ti è stata donata, frutto di un gesto d’amore .. forse di violenza o indifferenza … ma ora ci sei, e tutto ciò ti appartiene, devi continuare, scoprire cosa vi è oltre, ogni istante, ogni giorno.
Un viaggio entusiasmante anche quando la curva si fa stretta ed in salita …. perché come la ninfea a primavera ritornerà a fiorire.
Donghi Giuseppe
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SE FOSSI TANGO
Titolo – SE FOSSI TANGO Autore – Donghi Giuseppe Tecnica – colori ad Olio su tela Dimensioni – cm 60 x 80
Se fossi Tango, probabilmente vorrei essere un Pittore per poterlo dipingere, dargli una forma, dei colori, un’immagine che mi faccia sognare.
Sognare … si sognare, bello sognare, ma se dovesse rimane solo un sogno è come se guardassi un mare senza le onde, un cielo senza colore, una notte senza la luna e le stelle.
Già … il mare … ricordo un giorno uggioso, camminavamo a piedi nudi in riva al mare, il vento ci accarezzava il volto, ci scompigliava i capelli, gli abiti leggeri ed estivi si muovevano come panni stesi ad asciugarsi.
Le onde con il loro movimento scandivano il tempo come se fosse uno spartito, i gabbiani facevano il coro volandoci intorno altalenanti come note musicali di bianco vestite.
Corri mia cara … corri … ti raggiungerò, apri le braccia come fossero ali di farfalla, salta al ritmo delle onde, mi farò gabbiano, vento, onda, sole, luna e stelle, ti avvolgerò, ti prenderò per mano, correrò con te fin laggiù … e ci rotoleremo nella sabbia, ci rialzeremo e poi ancoro giù … a guardarci negli occhi, naso contro naso, bocca contro bocca … e poi, e poi non so se dipinsi l’opera più bella della mia vita o se fu un Tango, un ballo sconosciuto, inventato o forse dettato da sentimenti e ritmi scritti dentro di noi.
Noi che dipingiamo la vita, che balliamo balli incredibili, che giochiamo in riva al mare, in cima alle montagne, che rotoliamo nella sabbia bagnata, che sappiamo volare come i gabbiani, asciugarci le lacrime strofinandoci il viso uno contro l’altro … ridere e gioire come bimbi che corrono tenendo tra le dita il filo che trattiene l’aquilone … come adulti che hanno ancora voglia di amare, di entusiasmarsi. di scoprire cosa ci sia oltre la curva … di inventarci la vita giorno dopo giorno.
Donghi Giuseppe.
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Sul treno per Milano
Titolo – Sul treno per Milano –
Dimensioni – cm. 40×80 – Tecnica – Olio su tela –
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Ci sono cresciuto fra quelle nebbie lombarde, diverse da quelle di pianura appiccicate al suolo e che sembrano non finire mai.
Qui in collina, si intravvede il cerchio biancastro del sole e se ti alzi solo di qualche metro la nebbia si dirada presto e tutto cambia.
Quante corse in quei prati, fra quei cipressi, su quelle stradine non asfaltate con la bicicletta lasciando dietro una nube di polvere … giù per le discese abbassandoci fino a sfiorare il manubrio con la faccia per cercare di andare più forte.
Le ore trascorse a guardare le nostre montagne manzoniane, quelle che ammirò e disegnò Leonardo da Vinci, sognando un giorno di arrivare in cima ad ogni una e guardare il mondo da lassù.
Sognare, si sognare, immaginare altre prospettive possibili … l’adolescenza oramai era alle spalle, i sogni erano diventati delle domande, quel luogo che mi ha cullato, cresciuto, quegli orizzonti non potevano essere gli unici possibili.
Dentro me tutto stava cambiando velocemente, non mi interessava più correre forte con la bicicletta.
Belli i cipressi ed i prati, meravigliose le montagne .. ma i villeggianti che alla domenica giungevano al paese, oppure i milanesi che venivano a trascorrere il periodo estivo nelle loro belle villette, mi facevano capire che vi era un altro modo possibile di inventarsi la vita.
Ogni giorno che passava era identico a quello appena trascorso, i dubbi mi assalivano costantemente, i sogni erano sempre quelli … avrei voluto fare l’Artista, dipingere, suonare, diventare un fotografo, un disegnatore di moda, trovare una donna da amare, sposarla, farci una famiglia … ma come? Le risorse economiche erano inesistenti … mio padre faceva mille cose oltre il suo lavoro di fuochista per mandare avanti la baracca.
Nonostante tutto i sogni non mi mollavano mai.
Andarsene? Rimanere?
Rimanere voleva dire abbandonare la metà dei miei sogni … partire non era facile.
Poi all’improvviso presi una cartelletta, ci misi dentro i miei disegni … salii sul treno per Milano in cerca di fortuna come fecero in molti da ogni Regione d’Italia in quel periodo.
Passarono quasi tre anni, la mia vita era cambiata, trovai quello che cercavo, ora vivevo tra il paesello e la grande metropoli lombarda.
… poi un giorno magico ci incontrammo e non fu tra quei cipressi ed il profumo dell’erba appena tagliata e lasciata al sole a seccare, ma fu proprio sul treno per Milano, su quelle carrozze fumose ed affollate, traballanti e rumorose.
Oggi è meraviglioso ripercorrere ogni attimo, ogni metro, risentire gli stessi profumi, riguardare le stesse montagne, studiare un possibile percorso per arrivare su quelle poche cime che ancora ci mancano … ma siamo saliti su molte altre fuori da quell’orizzonte .. ne abbiamo percorsa tanta di strada insieme e ne abbiamo ancora da fare.
Ne sono passati di anni ma io non ho ancora smesso di sognare.
Andarcene, rimanere, progettare, non è più un problema, l’importante è che sia insieme a Te .
Chi lo avrebbe mai detto che fossimo capaci di così tanta passione, di così tanto amore.
L’amore che sognai tante volte seduto sotto a quei cipressi ed al profumo dell’erba appena tagliata con lo sguardo lontano ad immaginare un volto, una donna, un amore … il Tuo … il Mio
Dedicato a Laura.
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10° EDIZIONE della – SETTIMANA DELL’ARTE – A cura di ABC Associazione Brenna Cultura)
TUTTE LE FOTO DELLA SETTIMANA DELL’ARTE 2016 a cura di ABC (Associazione Brenna Cultura)
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GUARDA ALCUNI VIDEO PROMO SULLA SETTIMANA DELL’ARTE 2016
https://www.youtube.com/watch?v=Cs0jpZtBVzg
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Donghi Giuseppe
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LA SIGNORA DI COLOR FUCSIA VESTITA
Titolo – La Signora di color Fucsia vestita – Autore – Donghi Giuseppe Tecnica – Colori ad olio su tela – Dimensioni – cm 70×50
Nella penombra un fascio di luce illumina la ballerina in piedi, immobile, gli occhi chiusi, un braccio alzato, dritto, teso verso l’alto, l’indice della mano indica il cielo.
L’altro braccio giù verso il basso… la mano rigida come di alabastro scolpita, poggia sul suo ventre.
I musicanti intonano un motivo lento, quasi malinconico, soffuso, si sente il respiro del saxofono, le spazzole che strusciano sul rullante della batteria, la chitarra suona note arpeggiate senza eccedere nei toni alti … il bandoneón con il suo mantice che si allarga e si richiude come un ventaglio emette un suono che assomiglia ad un rauco lamento.
Ad un tratto la musica tace ….. la Ballerina con uno scatto improvviso scuote la testa, apre gli occhi, i capelli si muovono come la criniera di un leone quando c’è vento … poi tutto si ferma, perfino il suo respiro, lo sguardo lontano su di un orizzonte inventato, il corpo è teso, il pubblico è già suo, immobile non fiata, sospeso in un tempo dove nulla si muove, un tempo che non c’è.
Ma questo incantesimo ben presto si infrange,
La ballerina con un colpo di tacco da il via ai musicanti, il violino ed il contrabbasso segnano il tempo, un tempo sincopato, ben presto tutti gli strumenti suonano contribuendo a segnare, a rafforzare la ritmica.
La signora di color fucsia vestita muove il primo passo …. ed è subito tango.
Un tango solitario dove il compagno è immaginato, sognato, forse respinto, non voluto … questo è il suo ballo, come è suo il corpo che si muove sinuoso inseguito dalle luci colorate dei riflettori, un salto, una breve corsa e poi si arresta di colpo spingendosi tutta indietro come un arco teso mettendo in risalto le forme di quel corpo che diventa un’opera d’Arte in continua evoluzione,
L’abito si muove come i rami di un salice piangente nel bel mezzo di un temporale o come le ali di una farfalla in un tiepido pomeriggio di primavera. Le braccia e le mani sembrano raccontare ciò che dal suo profondo le parole non riescono ad esprimere. Un passo, poi un altro .. e di colpo si ferma, la gamba si allunga, il piede striscia sul pavimento disegnando forme che io non conosco … e poi il ballo riprende, la musica incalza mentre quel corpo ci dona tutta l’essenza della sua misteriosa ed intrigante femminilità.
Un po’ strega, un po’ fata, ci guarda, ma lei non balla per noi … è un artista e sta dipingendo se stessa …. ed io che non so ballare.. chiudo gli occhi, ascolto la musica e mi accorgo che sto ballando il tango da solo … solo per me.
Donghi Giuseppe
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IL BELLO NELL’ARTE
DALLA PREISTORIA AD OGGI A Cura del Maestro Donghi Giuseppe e Paolo Colombo
Giornale di Cantù 30- 01- 2016
Un progetto ambizioso quello di parlare del “Bello nell’Arte” partendo dalla preistoria fino ad arrivare ad oggi, iniziando dalla pittura rupestre, ai graffiti, all’Arte greca, a quella romana e paleocristiana, per giungere al Rinascimento spaziando brevemente a tutto quanto succedeva in Francia, in Olanda,in Germania, passando per la pittura fiamminga ed approdare agli impressionisti e proseguire con le molteplici evoluzioni degli stili che hanno stravolto definitivamente la pittura, l’architettura ed il nostro approccio odierno a tutto ciò che è inerente all’Arte.
Ma l’intento non era solo quello di capire la storia e quindi le evoluzioni del concetto di arte intesa come rappresentazione della natura, dell’uomo e di tutto quanto lo circonda … compreso il trascendentale.
Nello svolgere della serata una domanda affiorava di continuo ” Cosa è il bello? Cosa è bello o meno bello? Ma il bello è bello perché ce lo hanno detto o imposto, oppure è veramente bello perché eseguito in modo tale da diventare immortale … di una bellezza insuperabile? … ma la bellezza è insuperabile? Oppure … vi è un limite a certe espressioni artistiche moderne, che a volte sfiorano l’indecenza, l’irriverenza?”
Un’altra domanda dobbiamo porci ” L’Uomo può vivere senza l’Arte?” Per arte intendo ogni espressione artistica, musica, teatro, poesia, architettura, canto, ballo, e tutte le infinite attività dell’uomo in cui ci mette creatività, invenzione, ingegno.
Ancor di più nella vita attuale, ogni individuo anche se non prettamente artista o dichiara di non aver nessun interesse all’Arte … inconsapevolmente ne rimane coinvolto, subisce le evoluzioni dei creativi, si veste, compera oggetti, manufatti di ogni genere, ascolta musica, ammira grattacieli, abita in case completamente diverse dallo stile del secolo scorso .. e di questo passo potremmo parlarne per giorni interi … per giungere alla mia convinzione che l’Arte ha determinato la nascita culturale dell’uomo,… che a sua volta si è evoluto, si è costruito ed ha fatto la storia fino ad oggi nutrendosi della sua stessa cultura … una cultura in continua evoluzione. Quindi l’Arte è una caratteristica connaturata ed universale della specie umana.
Tenendo dunque conto che l’Arte non riguarda solo la Cultura e gli artisti che la producono .. ma convive con ognuno di noi nel nostro quotidiano, nelle sue molteplici forme ed espressioni … l’uomo ne rimane consapevolmente o inconsapevolmente coinvolto.
Per cui la mia opinione è che l’essere umano non può esistere senza l’Arte,
Ma questo è un argomento che approfondiremo meglio in una prossima puntata del progetto APERTAMENTE
Relatori Maestro Donghi Giuseppe e Paolo Colombo
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A proposito di Arte e di Cultura
La parola, il sapere, la storia, il condividere passioni, scambiarsi opinioni sull’Arte, la Cultura e su tutto ciò che ci circonda, accresce la nostra conoscenza, allarga la nostra visuale sul mondo, ci apre la mente, ci mostra molte vie alternative per vivere una vita più interessante, più attiva… aiuta ad ascoltare la nostra parte trascendentale senza dimenticare che siamo fatti anche di carne ed ossa e viviamo su questo lembo di terra che ci è stato assegnato, per cui abbiamo il dovere di vivere, dando un senso concreto a questa nostra esistenza .. ed una delle strade più coinvolgenti per raggiungere questo obiettivo è proprio l’Arte, la Cultura, la passione, la creatività.
Non mi stancherò mai di ringraziare tutte le persone che partecipano alle serate ed a tutti gli eventi dedicati all’Arte,alla Cultura in genere che ABC (Associazione Brenna Cultura) propone oramai da anni da sola o in collaborazione con Gruppi o chiunque voglia aderire proponendo idee.
Vedere 30/40 persone che partecipano a ciò che proponiamo in un paesino di 2000 anime circa è un fatto che ha dello straordinario … è come parlare di 300/400 persone in una piccola cittadina di provincia … senza dimenticare i 25 iscritti alla scuola di pittura, le 10 merlettaie in continua crescita,i corsi di disegno, la Settimana dell’Arte, tutti coloro che partecipano ai laboratori di arte varia ecc ecc …. e la mia soddisfazione personale quando mi sposto in giro per l’Italia per mostre. simposi o come relatore e mi sento dire ” MA COME FATE in una realtà così piccola a fare tutto ciò?” La risposta la potrete intuire leggendo questo articolo.
ALCUNE FOTO DEL CORSO DI PITTURA
Grafica e testo Donghi Giuseppe
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COME IL FRUTTO DEL MELOGRANO
L’insieme di tanti Semi commestibili e di color rosso rubino formano la melagrana … così come l’insieme di molte persone motivate, Associazioni, idee, collaborazioni, uniscono e fanno progredire una comunità.
Giornata della solidarietà – Alzate Brianza CO 6-12-2015 Organizzata dall’Amministrazione Comunale – Associazioni – Comunità Pastorale.
Durante la Mostra di pittura a Fabrica Durini (Alzate B.) in cui esponevano – Donghi Giuseppe ed i suoi allievi – Gli Artisti ed insegnanti (Molteni Renato e Mariacristina Biondi) che mi affiancano nel corso di pittura … e l’esposizione delle opere del pittore Corrado Romano.. fra le tante visite interessate alla mostra vi è stata anche quella di una buona parte dei componenti dell’Amministrazione Comunale di Alzate Brianza. >>>> https://www.donghigiuseppe.it/blog/?p=3756 <<<<
Ci siamo intrattenuti a lungo a parlare di Arte, dei risultati ottenuti dagli allievi della scuola di pittura, dell’Associazione ABC (Associazione Brenna Cultura), ecc. ecc. Da questa visita nacque la proposta di partecipare alla Giornata della Solidarietà… e probabilmente altre collaborazioni future. Ci incontrammo di seguito alla riunione per la presentazione e l’organizzazione delle Associazioni partecipanti a questa manifestazione. Mi è piaciuto il discorso dell’Assessore Regina Mauri che presenziava con L’Assessore Elena Rigamonti (Riassumo) “ Benvenuti a tutti ed a tutte le Associazioni e gruppi … che non sono tutte di Alzate B. ma ve ne sono che arrivano da altri Paesi, perché penso che non dobbiamo chiuderci nel nostro recinto, ma allargare la collaborazione, perché il nostro territorio non finisce sul confine del nostro comune “
Perfettamente in linea con il mio pensiero e dell’Associazione ABC di cui ho l’onore di essere il Presidente.
La nostra partecipazione alla Manifestazione è stato quello di promuovere, l’Arte e la Cultura, I nostri corsi di Pittura e Disegno, la scuola del pizzo di Cantù, le collaborazioni con le scuole del territorio, i laboratori per i ragazzi durante la -Settimana dell’Arte ABC a Brenna- e le serate a tema culturale (laboratori, mostre, spettacoli e serate in sede, tutte ad ingresso libero e totalmente gratuite). Durante la Giornata della Solidarietà nello spazio riservato alla nostra Associazione mi sono messo a dipingere per dimostrare come nasce un’opera d’Arte … e durante il pomeriggio ho collaborato ad un bel laboratorio di pittura e creatività, con i ragazzi della scuola primaria di Alzate B. in collaborazione con gli insegnanti, i genitori … e con ABC Caterina Sgambati ed altri componenti dell’Associazione.
La giornata è volata via velocemente, ben organizzata, in un clima sereno, armonioso e di grande partecipazione.
Un grazie a tutti gli organizzatori e all’Amministrazione Comunale. >>>> www.donghigiuseppe.it/blog/ <<<<
VIDEO
Donghi Giuseppe Cliccare sulle foto per ingrandirle
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