Sul treno per Milano

Titolo Sul treno per Milano

Dimensioni cm. 40×80 –  Tecnica Olio su tela

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Ci sono cresciuto fra quelle nebbie lombarde, diverse da quelle di pianura appiccicate al suolo e che sembrano non finire mai.
Qui in collina, si intravvede il cerchio biancastro del sole e se ti alzi solo di qualche metro la nebbia si dirada presto e tutto cambia.
Quante corse in quei prati, fra quei cipressi, su quelle stradine non asfaltate con la bicicletta lasciando dietro una nube di polvere … giù per le discese abbassandoci fino a sfiorare il manubrio con la faccia per cercare di andare più forte.
Le ore trascorse a guardare le nostre montagne manzoniane, quelle che ammirò e disegnò Leonardo da Vinci, sognando un giorno di arrivare in cima ad ogni una e guardare il mondo da lassù.

Sognare, si sognare, immaginare altre prospettive possibili … l’adolescenza oramai era alle spalle, i sogni erano diventati delle domande, quel luogo che mi ha cullato, cresciuto, quegli orizzonti non potevano essere gli unici possibili.
Dentro me tutto stava cambiando velocemente, non mi interessava più correre forte con la bicicletta.

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Belli i cipressi ed i prati, meravigliose le montagne .. ma i villeggianti che alla domenica giungevano al paese, oppure i milanesi che venivano a trascorrere il periodo estivo nelle loro belle villette, mi facevano capire che vi era un altro modo possibile di inventarsi la vita.
Ogni giorno che passava era identico a quello appena trascorso, i dubbi mi assalivano costantemente, i sogni erano sempre quelli … avrei voluto fare l’Artista, dipingere, suonare, diventare un fotografo, un disegnatore di moda, trovare una donna da amare, sposarla, farci una famiglia … ma come? Le risorse economiche erano inesistenti … mio padre faceva mille cose oltre il suo lavoro di fuochista per mandare avanti la baracca.
Nonostante tutto i sogni non mi mollavano mai.
Andarsene? Rimanere?
Rimanere voleva dire abbandonare la metà dei miei sogni … partire non era facile.
Poi all’improvviso presi una cartelletta, ci misi dentro i miei disegni … salii sul treno per Milano in cerca di fortuna come fecero in molti da ogni Regione d’Italia in quel periodo.

Passarono quasi tre anni, la mia vita era cambiata, trovai quello che cercavo, ora vivevo tra il paesello e la grande metropoli lombarda.

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… poi un giorno magico ci incontrammo e non fu tra quei cipressi ed il profumo dell’erba appena tagliata e lasciata al sole a seccare, ma fu proprio sul treno per Milano, su quelle carrozze fumose ed affollate, traballanti e rumorose.
Oggi è meraviglioso ripercorrere ogni attimo, ogni metro, risentire gli stessi profumi, riguardare le stesse montagne, studiare un possibile percorso per arrivare su quelle poche cime che ancora ci mancano … ma siamo saliti su molte altre fuori da quell’orizzonte .. ne abbiamo percorsa tanta di strada insieme e ne abbiamo ancora da fare.
Ne sono passati di anni ma io non ho ancora smesso di sognare.
Andarcene, rimanere, progettare, non è più un problema, l’importante è che sia insieme a Te .
Chi lo avrebbe mai detto che fossimo capaci di così tanta passione, di così tanto amore.
L’amore che sognai tante volte seduto sotto a quei cipressi ed al profumo dell’erba appena tagliata con lo sguardo lontano ad immaginare un volto, una donna, un amore … il Tuo … il Mio
Dedicato a Laura.

INVERIGO 2 GENNAIO 2009 020
Donghi Giuseppe

 

 

 

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