Autore – Donghi Giuseppe – Titolo – Sono libero .. finalmente
Dimensioni – 60 x 80 cm – Tecnica – Colori ad olio su tela
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Sono stanco di sopportare questa società, sono stanco del troppo traffico, della banalità dei programmi della televisione e delle troppe cazzate sui social network.
Dell’aria pesante, del degrado, dei prati e dei boschi che scivolano via da sotto i piedi invasi dal cemento, del vivere come capita, della troppa superficialità, della maleducazione, dell’indifferenza e della violenza.
Sono stanco di sentire parlare della speranza … Certo, a molti può servire per tirare a campare, sperando che possa migliorare … ma è anche vero che vivere sperando non è il modo migliore per far si che le cose possano cambiare.
Sono stanco … da anni ho perso la fede in quel Dio che mi hanno insegnato fin da piccolo, non credo in nessuna religione, non credo più nella politica o sarebbe meglio dire nei politici di tutto il mondo.
Non credo più nemmeno nella moltitudine di persone che si sono assoggettate al sistema e che in molti casi lo esaltano… o quanto meno credono che nulla può cambiare e quindi si affidano alla speranza, a Dio, alla sorte, ai ciarlatani che tengono immobili le popolazioni ubriacandole con il consumismo sempre più agguerrito.
Sono stanco di sentire dire “vorrei fuggire da tutto questo tritacarne, vorrei andarmene in paesi lontani .. quelli che si vedono nelle pubblicità delle crociere, delle agenzie di viaggio.”
Ma intanto non succede nulla .. perché il singolo nella globalizzazione non conta nulla, perché i pesci grandi hanno sempre mangiato i più piccoli … ma oggi anche i pesci piccoli si mangiano tra di loro, così pure i grandi .. non vi è più etica, morale, ragione.
Si parla di Democrazia e di Libertà … ma le troppe regole, non rispettate dai più, le restrizioni, la troppa burocrazia, uccidono la Democrazia e soffocano la Libertà.
Ed allora da tempo ho smesso di essere stufo, ho smesso di sopportare ed ho deciso di cambiare.
Cambiare non è semplice, serve avere le idee chiare, serve tempo e coerenza. Per cambiare servono pochissime cose (sembra strano ma è vero).
Serve essere se stessi sempre, sapere chi sei, cosa vuoi, e quindi cosa fare.
Vivere le proprie passioni con grande intensità, amare ciò che fai, eliminare l’inutile, il superfluo, rispettare il prossimo se vuoi che il prossimo rispetti te, far valere le tue ragioni .. quando serve.
Trovare una tua pace interiore (che non vuol dire addormentare gli istinti).
Uscire dalla noia della routine quotidiana se non la sopporti più. Dire sempre in faccia alle persone ciò che pensi .. ti farai dei nemici, ma anche moltissimi amici e tu ti sentirai più leggero.
Infine staccarsi dal fazzoletto di terra natia .. per conoscere, comprendere, ammirare, vivere altri luoghi, tradizioni, culture diverse, capire che io posso dare la mia esperienza, ma posso anche imparare da altri.
Fuggire non vuol dire andare dall’altro capo del mondo perchè quasi sempre quello che ci serve non è così lontano … la libertà sta dentro di noi e non dobbiamo fare altro che semplificargli la strada per uscire … poi sarà lei a guidarci a dire cosa fare e dove andare.
Difficile? So solo che oggi sono stanco di sopportare questa società, di sentire parlare di speranza, sono stanco di questo immobilismo, di questa vecchia e soffocante democrazia, ho perso da tempo anche la fede (non la spiritualità) … ed io oggi non ho più tempo di essere stufo, ne di essere stanco. Mi sono spogliato delle inutilità.
Sono libero finalmente!!
Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe
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