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AL MIO MAESTRO

Un giorno, dopo tante ricerche, girando di mostra in mostra e con un po' di fortuna conobbi il " Mio Maestro " FEDERICO VON RIEGER , tedesco ma residente in Italia da quando la Germania aveva iniziato l'ultimo conflitto mondiale. Pittore straordinario, studioso delle tecniche rinascimentali , fu promosso nel 1932, allievo maestro, titolo massimo all'accademia di belle arti di Monaco, Prof. Dell'accademia di Berlino e dell'università del Lussemburgo. Nel 1969 diventa membro ordinario dell'accademia Tiberina di Roma, nel 1970 è insignito della croce al merito dell'accademia di S. Paolo del Brasile. Sempre nel 1970 è alla galleria Michelangelo di Firenze con l'altro grande Maestro del realismo italiano "oggi purtroppo anch'egli scomparso" PIETRO ANNIGONI, da cui nacque una profonda e duratura amicizia, che ebbi modo di constatare personalmente. Nel 1977 è insignito del premio DAG HAMMRSYOELD per la pace. Nel 1980 fu fatto Cavaliere di S.Gregorio Magno, città del Vaticano. Con Lui trascorsi sette anni, imparai tutto ciò che c'era da imparare come pittore, ma soprattutto fui invaso dai suoi insegnamenti morali: Uomo puro nei sentimenti dedicò tutta la sua vita all'arte fino a quando, oramai anziano, mi disse: "quando deporrò definitivamente i pennelli mi rimarrà solo di morire", fu così, in breve tempo si ammalò e si abbandonò al suo destino.

Un giorno mi disse: "GIUSEPPE, stai facendo passi da gigante, sei sovente più originale e contemporaneo di me, sei oramai pronto per spiccare il volo nel mondo dell'arte". Il mio cuore fece un sobbalzo anomalo, mi sembrò di volare, non credevo fosse vero, fu per me il coronamento di tanti sforzi, di tante emozioni, quando un Maestro come FEDERICO VON RIEGER, diventa modello di vita e Maestro d'arte. Ero diventato finalmente, con mia massima gioia, libero di esprimermi, di costruirmi la mia arte, non avevo più ostacoli, non avevo più paura, potevo finalmente camminare da solo "ora sapevo". Di strada ne ho fatta e non è stato facile, ma sempre con grande entusiasmo, sono riuscito a superare anche gli ostacoli più difficili convinto che, quando penserò di essere arrivato, non sarà altro che il traguardo di una sola tappa lungo la strada dell'arte. Ora il "MAESTRO" non c'è più………ancora oggi però, sento sovente la sua voce, la sua mano sulla mia spalla, quando si avvicinava e confidenzialmente mi diceva:" vedi questo particolare? Si può migliorare". Il quadro deve vivere e deve comunicare a chi si trova davanti, tutte le ansie, le tue gioie ed i tuoi dolori, deve essere un momento della tua vita donata agli altri espressa attraverso sottili equilibri nati dal tuo dentro più profondo là dove l'anima si tinge di colori. Mi diceva inoltre : "ricordati, la natura è una grande fonte di ispirazione, studiala, annusala, respirala fino in fondo, vivila, toccala, rubagli i colori, le forme, fanne umilmente parte, io ti posso dare gli strumenti tecnici ma il vero maestro sarai sempre tu unico interprete della natura che ti circonda". GRAZIE ANCORA FEDERICO VON RIEGER, MIO GRANDE MAESTRO, AMICO purtroppo scomparso……ma non nel mio cuore.

DONGHI GIUSEPPE
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