Da ragazzo mi ricordo che sognavo di salire in cima alle montagne e come per magia o semplicemente come fanno gli uccelli, aprivo le braccia, correvo giù per il pendio e dolcemente mi sollevavo da terra librandomi nell’aria.
Camminavo sopra le nuvole, a volte ci entravo dentro annusando quel profumo di umidità che si respira al mattino presto in certe zone dove la nebbia si posa leggera sui prati ai margini dei boschi.
Non avevo paura del vuoto, anzi mi trovavo perfettamente a mio agio, guardavo il mondo da lassù, sfioravo le cime impervie, volavo incontro al sole, mi piaceva sentire l’aria sul viso, sulle braccia, sulle gambe … tutto ciò mi rendeva così felice che all’improvviso mi svegliavo di soprassalto e guardandomi attorno semi sveglio mi accorgevo che tutto era stato purtroppo un sogno.
Oggi credo che quei sogni non avvenivano per caso ma erano solo il mio desiderio di evadere, di andare oltre la materialità del nostro corpo, di cercare quelle bellezze e quei sentimenti che sovente sfuggono o diamo meno importanza costretti a vivere la normalità quotidiana.
Ho imparato che i sogni sono le nostre passioni represse, i nostri desideri, la nostra interiorità che vuole uscire dalla prigione che sta dentro l’essere umano, sono le matite colorate, pronte a disegnare quello che sarà (forse) il nostro futuro personale.
Ho imparato che una vita senza sogni è come la storia senza storia, è come guardare un televisore spento, un navigatore che non ci mostra la strada da seguire con tutte le alternative possibile per raggiungere la meta.
Ho imparato a sognare con gli occhi aperti perché solo così ho la possibilità di poterli inseguire.
Ho imparato che senza sogni da realizzare non sarei ancora qui a vivere con l’entusiasmo di quel ragazzino che correva nei prati con un filo in mano e l’aquilone che mi inseguiva lassù nel cielo.
Ho imparato a guardare, ascoltare, desiderare, domandare, amare tutto quanto ho fatto e faccio, sempre critico con me stesso, sempre pronto a donare il mio sapere, il mio tempo, la mia esperienza, perché solo così potrò ricevere in cambio altre esperienze, altre persone intorno a te che inseguono i loro sogni.
Costruiamoci il nostro futuro ognuno inseguendo i propri sogni, solo così potremo dare un senso alla nostra esistenza.
Rifiutiamoci, indigniamoci, impariamo a ridere, a piangere, a dire e fare, a stare in silenzio quando serve, ad amare la vita nostra e quella del prossimo.
Impariamo ad osservare, capire ed ascoltare l’altro perché l’altro ci può regalare il frutto dei suoi sogni inseguiti e raggiunti. Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe
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Concordo ogni parola di ciò che hai scritto!
Sognare significa vivere! Il sogno dà il via e noi poi realizziamo con passione ciò che desideriamo.
Sognare in grande è importante e indispensabile, non per allontanarci dalla realtà, ma per darci la carica per raggiungere traguardi desiderati, conquistandoli passo dopo passo.
Il sogno non ci abbandona mai e diventa carburante per concretizzare.
Valorizziamo i sogni, alimentiamoli e condividiamoli e la vita si trasformerà in poesia!
La Vita stessa è sogno e meta. Dipende solo da noi viverla al meglio e con entusiasmo, cogliendo ogni attimo, emozione, sfumatura, gioia, dolore e Serenità. Penso che, arrivati ad un certo punto della nostra esistenza, abbiamo il “diritto-dovere” d’ Amarci, dando libero sfogo alle passioni e ai sogni, lasciando andare il superfluo e privilegiando l’essenza dell’anima.
Nelle tue ultime opere (ballerine e biciclette) è tangibile la leggerezza dei tuoi sogni ambientati in paesaggi poetici dai toni impalpabili, ravvivati qua e là da macchie di colore acceso, simbolo di passione ed entusiasmo.
L’Arte, la Natura ed il Cosmo sono La Vita.
Chapeau Maestro.
Che bello! Le tue parole infondono un grande senso di libertà, di amore per la vita.
E ha la forza di risvegliare, di accendere qualcosa dentro, rompendo il torpore della vita quotidiana da cui a volte ci lasciamo prendere. Grazie Giuseppe!